Dermatite da Contatto
La dermatite da contatto è un'infiammazione della pelle scatenata dall'interazione con sostanze irritanti o allergeni. Questa dermatosi colpisce prevalentemente le persone di età compresa fra i 40 e i 45 anni, senza particolari distinzioni tra i due sessi. La dermatite da contatto è molto diffusa in ambito lavorativo, ma si riscontra frequentemente anche al di fuori del contesto professionale.
Nella maggior parte dei casi, le dermatiti da contatto sono causate dall'esposizione a metalli, in particolare nichel e cobalto. Tuttavia, occorre tenere presente che moltissime altre sostanze possono scatenare reazioni di questo tipo: dai farmaci applicati localmente ai detersivi, dai tessuti ai prodotti cosmetici. Sulla base delle cause determinanti e delle caratteristiche cliniche di presentazione, si distinguono due forme di dermatite da contatto: irritativa ed allergica.
La dermatite irritativa da contatto (DIC) è causata dal contatto ripetuto con solventi, detergenti per pulizie o materiali industriali in grado di danneggiare la cute, senza che vi sia l'attivazione della risposta immunologica. La dermatite allergica da contatto (DAC) è provocata, invece, dall'esposizione a una sostanza (allergene) in grado di innescare una reazione immunitaria in soggetti precedentemente sensibilizzati.
Il contatto con la sostanza irritante o l'allergene verso cui si è suscettibili provoca un processo infiammatorio che, nel giro di breve tempo (da pochi minuti fino a 72 ore) scatena forte prurito e bruciore nella zona interessata. Altre manifestazioni cutanee associate alle dermatiti da contatto variano dall'eritema alla formazione di vescicole, dalla desquamazione alle ulcerazioni.
La diagnosi è formulata sulla base di anamnesi, esame obiettivo e test allergologici (patch test). Il trattamento prevede generalmente l'applicazione di corticosteroidi topici e l'allontanamento dalle cause scatenanti.
Diversi fattori possono aumentare la suscettibilità cutanea allo sviluppo di una dermatite da contatto:
- proprietà chimico-fisiche, quantità e concentrazione delle sostanze irritanti/allergeni, oltre alla durata e alla frequenza di esposizione
- caratteristiche individuali relative alla resistenza cutanea (più debole nei bambini e negli anziani)
- permanenza in ambienti caratterizzati da aria secca, umidità e temperatura elevata, che possono favorire screpolature della pelle
- atività professionali che espongono a traumatismi cutanei, come piccole ferite, abrasioni ed escoriazioni
- alterazioni della barriera cutanea che facilitano la penetrazione di sostanze irritanti/allergeni (es. anamnesi positiva per eczema e/o dermatite atopica).
Cause e sostanze responsabili
La dermatite da contatto, definita anche eczema da contatto, può essere distinta un due varianti:
- Dermatite irritativa da contatto (DIC)
- Dermatite allergica da contatto (DAC).
Dermatite Irritativa da Contatto - Cause
La forma irritativa è responsabile dell'80% di tutti i casi di dermatite da contatto. All'origine di tale affezione, si verifica una reazione infiammatoria aspecifica (non su base immunologica) nei confronti di agenti esogeni (provenienti dall'esterno) di varia natura (chimici, fisici o biologici) che vengono a contatto con la cute. In tale sede, queste sostanze provocano un danno tissutale con meccanismo diretto.
La dermatite irritativa da contatto può colpire ogni individuo, purché l'agente irritante sia sufficientemente concentrato e l'esposizione abbastanza prolungata. La reazione infiammatoria acuta può svilupparsi in seguito ad un singolo contatto con la sostanza causale o dopo più esposizioni di breve durata.
La dermatite irritativa da contatto cronica è determinata, invece, da un contatto prolungato con un agente a basso potenziale irritante. Le sostanze più frequentemente coinvolte nella dermatite irritativa da contatto sono rappresentate da: acidi, soluzioni alcaline, solventi organici, composti metallici, oli minerali, lubrorefrigeranti sintetici, additivi della gomma, prodotti bituminosi, componenti reattive di materiali plastici, saponi e detergenti, agenti fisici meccanici, termici e climatici.
Una variante della dermatite irritativa da contatto, detta fototossica, si verifica in seguito all'esposizione alla luce ultravioletta per l'azione di alcuni agenti fotosensibilizzanti applicati localmente (es. profumi a base alcolica, oli essenziali ecc.) o assunti per via orale (es. psoraleni, amiodarone e tetracicline).
La dermatite irritativa da contatto è più frequente tra i pazienti con dermatite atopica; in tali persone, la reazione alle sostanze irritanti può predisporre alla sensibilizzazione immunologica, quindi alla dermatite allergica da contatto.
Dermatiti Allergiche da Contatto - Cause
La dermatite allergica da contatto (DAC) è un processo infiammatorio cutaneo dovuto a una reazione di ipersensibilità di tipo IV cellulo-mediata, indotta dal contatto con uno o più agenti esterni (allergeni) e dall'intervento di cofattori immunologici del soggetto. Il fenomeno di sensibilizzazione si sviluppa tipicamente in 2 fasi:
- esposizione del sistema immunitario ad un antigene: in questa fase, gli allergeni vengono captati dalle cellule di Langerhans (cellule epidermiche dendritiche), che migrano ai linfonodi regionali dove processano l'antigene e lo presentano ai linfociti T. Dopo il primo contatto con l'allergene, il processo di sensibilizzazione può essere breve (6-10 giorni per sensibilizzanti potenti come l'edera velenosa) o prolungato (anni per sensibilizzanti deboli come filtri solari e cosmetici)
- reazione allergica dopo la riesposizione: in soggetti precedentemente sensibilizzati, ad ogni nuova riesposizione all'allergene, le cellule T si attivano e migrano nell'epidermide, liberando citochine, reclutando cellule infiammatorie e causando la tipica sintomatologia della dermatite allergica da contatto.
Numerosi allergeni sono responsabili della dermatite allergica da contatto e la sensibilizzazione crociata è frequente; pertanto, la reattività ad una sostanza può estendersi ad altri agenti che hanno una stretta affinità per composizione chimica o trasformazione metabolica da parte dell'organismo; un esempio di sensibilizzazione crociata è la reazione tra benzocaina e parafenilendiamina.
In uno stesso paziente, la dermatite allergica da contatto può determinare altri fenomeni, come la polisensibilizzazione, ossia la sensibilizzazione a due o più allergeni chimicamente differenti e presenti in prodotti diversi (es. metalli e medicamenti topici), o la cosensibilizzazione. Quest'ultima si verifica nei confronti di prodotti diversi, ma contenenti lo stesso allergene (es. cosmetici e piante con uguale essenza profumata) oppure verso allergeni differenti contenuti nello stesso prodotto (es. cromo e cobalto nel cemento).
Dermatite Irritativa da Contatto - Sintomi
La dermatite irritativa da contatto acuta si manifesta con sintomi quali dolore e/o bruciore, mentre il prurito viene riferito meno frequentemente. La reazione cutanea è limitata alla sede di contatto con l'agente irritante. Altri segni della dermatite irritativa da contatto possono variare in base alla reattività soggettiva e comprendono: eritema, edema, papule, vescicole, bolle, pustole, erosioni e croste.
Le lesioni possono interessare qualunque distretto corporeo, ma le mani rappresentano la sede più frequentemente colpita a causa della manipolazione e del contatto con potenziali agenti irritanti. La dermatite irritativa da contatto cronica può manifestarsi con xerosi (secchezza cutanea), desquamazione, ipercheratosi e lichenificazione (ispessimento della pelle), a volte accompagnate da ragadi (fissurazioni lineari della pelle).
Dermatite Allergica da Contatto - Sintomi
La sintomatologia che prevale nelle diverse forme cliniche della dermatite allergica da contatto è il prurito; di solito, il dolore è conseguente al grattamento e alle infezioni secondarie. Le lesioni cutanee compaiono solitamente nell'area di contatto con l'allergene. A differenza delle forme irritative, però, le manifestazioni possono estendersi, in un secondo tempo, anche ad altre regioni della cute apparentemente non esposte al sensibilizzante (reazioni a distanza), soprattutto nelle forme croniche.
Ciò accade perché i linfociti T, che entrano in circolo nel sangue dopo il riconoscimento dell'allergene, possono trovare tracce della sostanza lasciate in precedenza da altri prodotti in varie parti del corpo. Nella dermatite allergica da contatto acuta, si possono osservare eritema, edema, formazione di vescicole superficiali a contenuto sieroso e desquamazione (esfoliazione cutanea). Nelle forme più gravi, a rapido esordio, si possono osservare lesioni bollose che possono evolvere in ampie aree ricoperte da ulcerazioni e lesioni squamo-crostose.
Spesso, sono presenti alterazioni che indicano, in base alla morfologia o alla distribuzione, un'esposizione specifica, come strie lineari su braccia o gambe (es. in seguito allo sfregamento contro un'edera velenosa) o eritemi circolari (sotto un orologio da polso o una cintura).
Se il contatto con l'allergene persiste, la dermatite tende a cronicizzare e le lesioni tendono a diffondersi. Nella dermatite allergica da contatto cronica possono manifestarsi placche ipercheratosiche e lichenificate (con ispessimento e accentuazione del disegno cutaneo), talvolta associate a ragadi.