Cosa sono i Cheloidi?
I cheloidi sono lesioni fibrotiche cutanee che derivano da una variazione del normale processo di guarigione di una ferita della pelle. Questa proliferazione anormale di tessuto cicatriziale si forma nel sito di una lesione cutanea, per esempio a seguito di traumi, abrasioni, incisioni chirurgiche, ustioni o piercing. In pratica, le cicatrici cheloidi sono causate dalla perdita dei meccanismi di controllo che normalmente regolano il fine equilibrio di riparazione e rigenerazione dei tessuti.
Ciò che li distingue dalle cicatrici ipertrofiche è l'estensione e l'irreversibilità della lesione: i cheloidi crescono, infatti, in modo esagerato a partire dalla ferita, diffondendosi ben oltre i margini della cicatrice originale e non regrediscono spontaneamente. Brevemente, ricordiamo che le cicatrici ipertrofiche sono, invece, lesioni eritematose fibrotiche in rilievo che rimangono confinate entro i bordi della ferita originale, si verificano entro mesi dal trauma iniziale e hanno la tendenza a rimanere stabili o a regredire nel tempo.
La formazione di cheloidi può verificarsi entro un anno dalla lesione; il fattore di rischio più importante per lo sviluppo di queste cicatrici anomale è una guarigione della ferita per seconda intenzione, soprattutto se il tempo di guarigione è superiore a tre settimane. Le ferite soggette ad un'infiammazione prolungata, sia a causa di un corpo estraneo, di un'infezione, di un'ustione o di una chiusura inadeguata della lesione, sono a rischio di formazione di cheloidi. Anche le aree di infiammazione cronica, come il sito di un piercing o la sede di traumi ripetuti, hanno maggiori probabilità di sviluppare cheloidi. Occasionalmente, si verificano cheloidi spontanei senza una storia di trauma.
I cheloidi inizialmente si manifestano come lesioni eritematose prive di follicoli piliferi e altro tessuto ghiandolare normale; la consistenza può variare da morbida e pastosa a gommosa e dura. Nonostante il cheloide, di per sé, non costituisca una lesione maligna, molti pazienti ricorrono ad un intervento specifico (es. laser, crioterapia, iniezioni di cortisone) quando l'esito cicatriziale è correlato a implicazioni estetiche o, a seconda della sede interessata, funzionali. Alcuni cheloidi si associano a sintomi come dolore, prurito o sensazione di bruciore intorno alla cicatrice.
Diagnosi
La diagnosi di un cheloide risulta piuttosto agevole e consiste nel semplice esame obiettivo della lesione da parte del medico. All'esame istologico, in un cheloide si osserva un infiltrato cellulare ed un accumulo esagerato di matrice extracellulare (composta in prevalenza da collagene di tipo III ed acido ialuronico).
Talvolta, il cheloide procura prurito, fastidio o indolenzimento nella zona in cui sorge, che si accentuano con i movimenti o tirando la pelle nella sede affetta. Quando un cheloide origina in prossimità di un'articolazione, il paziente può accusare una riduzione della mobilità dell'arto. Una biopsia della pelle può essere necessaria in presenza di una sospetta lesione tumorale (es. melanoma).
Presso il Laboratorio di Analisi PERUGINI visita il dottor Sergio Perugini, Specialista in Dermatologia e Venereologia.
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